Anticipo questa settimana il mio scritto a mercoledì (vi scrivo mentre volo verso Francoforte) perchè non voglio perdere l’emozione, ancora viva, avuta dalla visita al centro logistico di un nostro cliente nei Paesi Bassi. Qui ho incontrato una persona speciale che chiamerò Jeff, il capo dello stoccaggio dei materiali.
Jeff ci ha mostrato con orgoglio la struttura di cui è responsabile, ci ha fornito il giubbino di riconoscimento, scusandosi per le norme che lo impongono, ma fiero di applicarle in modo preciso e con lui abbiamo girato fra i corridoi dei magazzini. Ci ha raccontato con precisione il funzionamento del centro, sottolineando i vantaggi ma non lesinando i problemi legati alla manipolazione, alla movimentazione ed alla spedizione dei materiali. Il centro è stato aperto a luglio e serve una cinquantina di rivenditori in più paesi, molto orgoglioso per questo il nostro Jeff, ma anche molto arrabbiato per il fatto che ancora molti preferiscono far da sè piuttosto che affidarsi al servizio che il “suo magazzino” può offrire.
Fino a qui tutto normale… Si … Non fosse per il fatto che Jeff lavora per la stessa azienda da oltre 40 anni… 43 per la precisione, l’ha vista crescere, rafforzarsi, essere acquisita e diventare parte di un grande gruppo internazionale. Lui è cresciuto con essa con lo stesso ruolo, ma in un contesto sempre più grande. Ma la vera sorpresa è stata quella di quando quasi con le lacrime agli occhi ci ha raccontato, che la cosa più bella sarà quella … quando andrà in pensione alla fine di quest’anno, ma non per quello che pensavo io… “Finalmente un po’ di riposo, un po’ di relax e la possibilità di potersi dedicare ai propri hobby”… Ma perché la sua azienda… gli ha chiesto di poter essere ancora per un po’ di tempo il responsabile di quello che fa oggi, con la possibilità di insegnare a chi gli succederà i “trucchi” del mestiere. Dopo aver sentito questo non vi nego che ho faticato a seguire Jeff ed i miei compagni di visita, ma non per l’inglese di Jeff, comprensibilissimo e chiaro, ma per l’emozione che le sue parole mi hanno “trasmesso”. Ma non è finita qui… Continuando a conversare ad un certo punto di fronte ad alcune nostre domande legate alla nostra possibilità di poter contribuire al miglioramento logistico ha estratto dalla sua tasca un blocco notes viola (che ricorderò a lungo) e con pochi schizzi ci ha “disegnato” il progetto logistico di questo grande gruppo, fatto di un polo centrale e di alcuni satelliti, progetto che si attuerà nei prossimi anni, con una chiarezza e incisività degna del miglior consulente aziendale. Probabilmente come ha ammesso lui stesso quando lui non lavorerà più ma non per questo, oggi questo non è di sua responsabilità.
Quali gli spunti da sottolineare:
1) fidelizzazione da parte del dipendente e gratitudine aziendale.
2) grandi cambiamenti dell’azienda ed enorme capacità di adattamento e predisposizione ai cambiamenti del singolo.
3) coinvolgimento personale e riconoscimento da parte del management.
4) passione ed orgoglio.
Questi elementi non sono facili da trovare e quando si trova il “Jeff” della situazione, ci si stupisce, anche se l’eccellenza che richiedono i mercati moderni imporrebbe di perseguire a livello personale lo “stato d’essere” di Jeff e aziendalmente la capacità di cogliere e valorizzare questi atteggiamenti.
Per chi legge e per chi scrive forse lavorare 43 anni per la stessa azienda è una chimera, ma non lo sono sicuramente l’atteggiamento, la passione e l’orgoglio di Jeff… che era molto felice!