Quello é il mio diario!

Chiaccheravo questa settimana con alcuni miei colleghi e mentre commentavo con loro un quesito tecnico, per caso il mio sguardo é caduto sui loro telefoni. Avevano tutti lo stesso modello, ma ognuno aveva personalizzato lo strumento: una cover, un auricolare, poi una volta illuminata la schermata tutti avevano sfondi, luminositá, icone quasi completamente diversi per la disposizione delle icone. L’individuo pur nella conformazione che la societá moderna impone,  risente di un bisogno ancestrale di fare “proprie”le cose che utilizza quotidianamente, sia nell’aspetto che nell’utilizzo e se per ragioni di forza maggiore viene costretto ad utilizzare lo stesso strumento, ma non personalizzato, subisce e vive una situzione di enorme disagio. 
Se pensiamo bene questa necessitá nasce fin da bambini, le biciclette, gli astucci e il diario scolastico sono i primi oggetti che si rendono “nostri”, da giovani si passa poi allo zaino ed alla camera da letto che diventa la “mia”, da adulti si ha l’auto, il telefono ed al lavora la scrivania o l’ufficio che fanno la fine della camera da letto (“mia”).
Mi chiedevo se traslitterando questa forma di “proprietá” e spesso passione allo  sviluppo ed al mantenimento di alcuni processi aziendali potremo migliorare la focalizzazione delle risorse in azienda, l’efficienza e coltivare un attaccamento maggiore a ció che si fa. Sono convinto di si per questi 
1) Quando qualcosa é solo mio se é bello e funziona é merito mio, se non va o non piace non posso di certo attribuire o scaricare su qualche altro la responsabilitá.
2) La soddisfazione di creare o sviluppare un processo o un attivitá e di vederlo crescere dall’inizio alla fine, magari modificandolo, smontandolo e rimodellando in modo piú logico e funzionale é come per un bimbo il completamento autonomo di un puzzle, e  genera una produttivitá molto maggiore rispetto ad un’azione meramente esecutiva.
3) Il concorso di piú individui che nello stesso ambiente creano le loro cose, se nei bimbi porta ad emulazione (anch’io voglio fare il castello come il suo), e contagio (cerco di capire i segreti del mio vicino che si sta divertendo un sacco), in termini aziendali portano ad una naturale emulazione al miglioramento e a voler far meglio.
Poter generare all’interno dell’azienda ambiti di responsabilitá ed autonomia per ognuno in base ai propri punti di forza, creando processi di completa autonomia é una grande sfida, ma penso ne valga la pena.
Come fare? Personalmente lunedí chiederó a ognuno dei ragazzi del mio team di individuare tre processi rilevanti utili (uno giornaliero, uno settimanale, uno mensile) che diventi un processo da coordinare in completa autonomia, per ognuno qualcosa di esclusivo e di nessun altro… su quelli ci misureremo tutti!!!

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