Sono sicuro nessuno mi biasimerà per lo spunto di questa settimana: il Natale.
La festa sicuramente più sentita per la nostra cultura, un momento indimenticabile per i più piccoli e sicuramente significativo per gli adulti, dove si riscoprono cose che durante l’anno non sempre focalizziamo in modo adeguato. Per tentare di fare una riflessione non banale mi soffermo su tre aspetti che voglio condividere con chi mi legge:
1) Natale uguale magia
Il natale è magico sicuramente per i bimbi, i loro desideri diventano doni e Babbo Natale sembra in grado di esaudire ogni desiderio. Da adulti diventiamo consapevoli di questa chimera, ma non vogliamo smettere di credere che esista qualcosa in grado di trasformare e rendere migliore la nostra vita attraverso doni o regali inaspettati.
2) Natale uguale famiglia
Quest’anno forse come non mai siamo stati spettatori di un dibattito serrato sul concetto di famiglia, tradizionale, moderna o alternativa, ritengo che la famiglia sia quel “luogo” di relazioni di appartenenza originarie o vissute entro le quali gli individui si sentano protetti, amati, rassicurati e considerati. Il natale è spesso opportunità di riscoprire questo “luogo”, di considerarlo per quello che è e non per come si definisce, aldilà della sua composizione. Un luogo che durante l’anno è talvolta compagno di viaggio o di avventure molto “lontano”, ma senza il quale faremo poca strada.
3) Natale uguale fede (fiducia)
Senza entrare troppo in un lettura religiosa. Il Natale è il momento in cui si ricorda una nascita, che ha sconvolto il mondo ed ha disegnato la storia in un modo diverso. Natale è ricordare questo evento, con la fede (fiducia), che si può creare un mondo migliore partendo da piccole insignificanti cose, come la nascita di un figlio di un falegname.
Buon Natale!