Quante volte abbiamo chiesto od abbiamo risposto in questo modo alla fatidica domanda sul come si sta….
Ovviamente non sempre la stanchezza è riferibile al solo aspetto professionale, ma in questa sede limitiamoci a fare alcune considerazioni al caso in cui il motivo della risposta sia legato prettamente a ragioni lavorative.
Per evitare errate interpretazioni voglio subito svelare la chiave di lettura che voglio dare, lo stimolo nasce da una settimana molto intensa in cui posso serenamente affermare di essere molto stanco, anche se non per questo afflitto o scoraggiato, ma piuttosto estremamente carico. Ecco che vorrei condividere, alcune piccole riflessioni che aiutano ad affrontare al meglio i momenti in cui ci sentiamo scarichi.
Dividiamo subito la stanchezza nelle sue due evidenze più comuni quella fisica e quella mentale.
La stanchezza fisica è legata a carichi di lavoro concentrati (viaggi, incontri ed appuntamenti importanti, implementazione di nuovi processi o scadenze non rinviabili). Nessuno penso dubiti che l’antidoto migliore sia quello del riposo, che però spesso è impraticabile fino al completamento di quello che si sta facendo… Un suggerimento banale, ma che ho visto funzionare è quello di concentrare nelle prime ore del giorno (quando siamo relativamente più “pimpanti”) le attività più noiose e mal sopportabili e lasciare per ultime o nei momenti più difficili, le attività nelle quali riusciamo meglio o troviamo maggior soddisfazione… L’adrenalina e l’entusiasmo possono avere delle conseguenze inimmaginabili. (chiedete pure a dei bambini che giocano a calcio alla fine di un allenamento molto duro se non vogliono tirare qualche calcio di rigore).
Dosare le forze è un altro piccolo trucco che ci insegna il nostro fisico… Se dividiamo le nostre sessioni lavorative molto più frequentemente con obiettivi molto più ravvicinati di quando siamo in forze (nei prossimi 10 minuti devo fare quella cosa!) saremo molto più performanti, poi tante volte un bicchiere d’acqua ed un po’ di aria in viso fanno il resto.
La stanchezza mentale dal punto di vista lavorativo è molto pericolosa, perché necessita di trovare soluzioni o antidoti, altrimenti porta alla naturale dissoluzione di entusiasmo ed energia in quello che facciamo.
Intellettivamente possiamo essere stanchi di quello che facciamo (il nostro compito) o di come lo facciamo (il contesto in cui ci troviamo a farlo).
Un venditore potrebbe essere stanco di incontrare clienti dalla mattina alla sera o di esserlo semplicemente perché per farlo è costretto a fare 90.000 km l’anno.
In questi 2 casi dobbiamo capire la fonte delle nostre difficolta, se il problema è di contesto possiamo cambiare le condizioni in cui ci troviamo manifestando il nostro disagio e cercando di contribuire a cambiare in meglio l’ambiente in cui ci troviamo, se invece la stanchezza è figlia di un lavoro che non sentiamo più nostro o di una situazione lavorativa che ci mette a disagio, le soluzioni sono poche e non ho molti suggerimenti.
Stasera sono stanco… ma sono felice perché scrivo (che mi piace) di quello faccio (che mi piace)… Quindi potrei stare qui ore… ma non preoccupatevi ho finito…