Questa settimana ho finito il mio ennesimo blocco note lavorativo, quest’ultimo durava dal 01 settembre 2015, mi trovo adesso a riporlo nella libreria ed a iniziarne uno nuovo. Curioso è per me osservarlo… lì ho preso nota di tutti gli incontri (in azienda ed esterni) avuti negli ultimi mesi, ci sono informazioni molto preziose, (tranquilli solo io riesco ad interpretarle), un oggetto speciale e davvero personale.
Ho dedicato 2 minuti a sfogliarlo velocemente ed ho vissuto un incredibile flashback di tutto quello che mi è successo negli ultimi mesi lavorativi.
Vi sono appunti di meeting importanti, alcuni riusciti con ottimi risultati ed altri che invece non hanno portato nulla, riunioni impegnative servite a poco ed altre che invece hanno inciso in maniera significativa il mio percorso professionale.
Osservando la calligrafia che ho utilizzato posso chiaramente ricordare anche l’umore ed i sentimenti che hanno caratterizzato i momenti di cui ho voluto tenere traccia. Quando prendo i miei appunti solitamente utilizzo le penne che trovo dove mi trovo a scrivere ed ecco che i colori diversi caratterizzano anche i luoghi dove mi trovavo quando scrivevo (in azienda, in aeroporto, in albergo, da clienti in fiera, in Italia, in Europa, oltre oceano).
Ma mi chiedevo perché scrivere, non basta ascoltare?
1) Scrivere qualcosa che è rilevante e come sottolinearlo a futura memoria (se scrivo lo ricordo meglio).
2) Scrivere può aiutare a fissare dei punti per un intervento successivo senza dover interrompere l’interlocutore che sta parlando (posso molto più facilmente costruire dei percorsi logici).
3) Quando si hanno molti incontri ravvicinati (ad esempio nelle visite a clienti) scrivere aiuta a ricordare ogni singolo dettaglio che è fondamentale per un proficuo follow-up successivo all’incontro.
4) Scrivere consente di aggiungere anche commenti personali, consensi e dissensi di quello che si sente o si dice, un po’ come si fa con un diario personale.
Ho provato a prendere note con L’Ipad e con il telefono, con o senza pennino o tastiera, ma nulla può sostituire il blocco note, perché:
1) la velocità di cambio carattere, lo scrivere in maiuscolo o minuscolo, disegnare delle frecce o dei collegamenti risulta molto più veloce ed immediato, quasi alla velocità della mente.
2) uso un oggetto materico che è la penna su un altro oggetto materico che è il blocco. L’inchiostro lascia traccia su un foglio, oggetti che si consumano come le nostre giornate lavorative.
3) Posso scrivere con maggiore o minore pressione sulla carta, lasciando un tratto più deciso o più scorrevole, sentimenti, vita, passione di cui lasciare una traccia vera e non un semplice led che si accende op si spegne.
Se scrivo per gli altri è sicuramente meglio che lo faccia ad un computer in modo che tutti mi possano leggere, ma quando scrivo per me devo usare la mia calligrafia, il mio blocco e la mia penna.
Un’ultima cosa, amo spesso cambiare blocchi e quando vado all’estero dedico sempre qualche decina di minuti a trovare qualche blocco “locale” particolare, adesso tocca all’inglese Black n’Red che avevo già utilizzato 8 anni fa… Provare per credere!!!