Stasera guardavo la mia scrivania, dove ho sparse alcune centinaia di biglietti da visita, in attesa di essere scansionati ed archiviati. Scorrendoli ad uno ad uno mi sovvengono: volti, luoghi, conversazioni, momenti positivi e negativi. Grafica, colore, dimensioni, loghi, titoli, tipologia di carta, slogan… ogni biglietto rappresenta in pochi centimetri quadrati l’essenza di un’azienda un po’ il suo stile, un po’ il suo approccio, un po’ la sua storia. La sua funzione è chiara:
1) Un luogo fisico dove poter trovare tutti i dettagli per poter contattare la persona che ce l’ha consegnato
2) Ricordare in qualche modo il prodotto o l’azienda con cui abbiamo interloquito.
3) Una riga in più nel database aziendale (o personale) per effettuare azioni di mail marketing (senza dimenticare alla prima occasione di chiedere il consenso per utilizzare i dati personali).
Ovviamente ci sono molti accorgimenti che ci possono permettere attraverso questo strumento di essere più o meno contattabili senza compromettere la visibilità della nostra azienda.
1) Dettagli e numeri di telefono.
Posso scegliere di includere od omettere:
a. Il numero di centralino
b. numero di telefono diretto in azienda
c. Il numero di cellulare
Mentre il primo viene sempre indicato per i secondi due la scelta dipende molto dal ruolo, più esposta è la figura professionale verso potenziali clienti od opportunità maggiori saranno le informazioni che si dovranno fornire, se invece si volesse mantenere una certa riservatezza senza penalizzare eccessivamente la rintracciabilità inserire il numero di centralino può bastare.
2) Dettagli aziendali:
a. Indirizzo dell’Headquarter
b. Indirizzo di eventuali filiali
c. Altre informazioni
Anche in questo caso ci si può limitare al solo indirizzo principale, se vi sono altri indirizzi questi potranno essere inseriti in relazione all’importanza o al luogo dove si intende utilizzare il biglietto (per un viaggio od una fiera in una nazione dove si ha appena aperto una filiale, potrebbe essere importante affiancare all’indirizzo dell’headquarter anche quello della sede locale, anche stampando dei biglietti ad hoc). Molte aziende arricchiscono poi i loro biglietti con altre informazioni (mappe / tipologia prodotti / slogan), queste aggiunte sono molto soggettive e sono legate alla visibilità intrinseca dell’azienda (se sono davvero sconosciuto potrei aver bisogno di scrivere qualcos’altro tipo l’oggetto della mia impresa).
3) Web e mail:
20 anni fa il biglietto da visita era finito con i dettagli sopra (più ovviamente fax ed in qualche caso telex) oggi invece ci sono 2 elementi fondamentali:
a. indirizzo web
b. indirizzo mail
Il primo è sempre presente perchè è il luogo virtuale dove poter consultare tutti i dettagli relativi all’azienda, il secondo invece può anche essere omesso con un indirizzo generico (tipo info@azienda.com) qualora si voglia mantenere un po’ di riservatezza, anche se solitamente è più facile non trovare il numero di cellulare che la mail, che non è così invasiva come il telefono.
Un ultimo elemento sul quale vorrei scrivere è il titolo di studio, un tempo elemento necessario, oggi sempre meno importante (per non dire superfluo ad esempio in Nordamerica), personalmente ho sempre preferito indicarlo per una sorta di sicurezza che secondo me può infondere un titolo rispetto ad un altro, ma un mio collega mi canzona spesso per questo ed alla fine penso che finirò per dargli ragione.
Il biglietto da visita ha una superficie minima, pesa poco e costa meno di 1 Euro, ma spesso ha il pregio di trovarsi sulla scrivania di cliente e contatti con i quali ci faremo in 4 per stabilire una relazione, non dico con questo che dobbiamo riporre tutte le nostre speranze su questi pochi grammi di cellulosa, ma penso che se fatto bene, chiaro, in modo equilibrato e con i dati giusti può aiutare, perché spesso sono i piccoli dettagli che fanno la differenza.