Lo spunto di questa settimana arriva dalle Olimpiadi che si stanno svolgendo in Brasile a Rio de Janeiro. La rassegna olimpica che ogni 4 anni ci coinvolge tutti a tifare per i nostri atleti, ci racconta mille storie, di sogni, di speranze di successi e di grandi delusioni. Il mio pensiero questa settimana é proprio per gli atleti che hanno visto in questi giorni consumare una sconfitta, per chi partendo con grandi speranze per una ragione chi per un’altra non ricorderá Rio come la consacrazione di una vita di sacrifici e sforzi. Pensiamo Tamberi che con i favori del pronostico nel salto in alto, causa un infortunio poche settimane prima dei giochi deve assistere da spettatore alla medaglia d’oro del canadese con un abbordabilissimo 2.38, a Nibali che vede sfumare il suo sogno per una caduta rovinosa nel finale, a Vanessa Ferrari che per un finale incerto nell’ultima diagonale perde il bronzo alla sua ultima olimpiade, al settebello azzurro che complice un catastrofico 6-0 iniziale vede spegnersi proprio in finale il sogno dell’oro olimpico, sono solo alcuni a noi molto “vicini”, ma ve ne sarebbero davvero tantissimi altri. Eppure tutti questi atleti si erano allenati duramente, per mesi ed anni per questo momento ed hanno fallitto. Per i piú giovani la speranza é quella di riprovarci fra 4 anni a Tokio, ma per altri é finita, il bello dello sport, che per attimi, centesimi, piccoli movimenti errati o corretti incorona un posto nell’olimpo o decreta l’oblio sportivo.
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L’oro che luccica
- 19 Agosto 2016
- Alessandro Fabris
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