In queste poche righe vorrei tentare di tracciare alcuni tratti della professionalita’ di mio cognato Egidio, Top manager di una delle piu’ importanti aziende italiane; un anno fa scopriva di essere gravemente malato, ci ha provato fino all’ultimo ma lunedi’ scorso ci ha lasciato.
Vorrei parlare di lui e di com’era al lavoro perche’ secondo solo all’amore per le sue figlie, era la sua grande passione, gli aveva dedicato anima e corpo ed era la sua vita…
Righe da portare con me, come stimolo, monito ed insegnamento, ma anche e soprattutto come ricordo di lui.
La “tua azienda”, l’azienda per la quale lavori…
Ha lavorato 26 anni per la stessa azienda, alla quale era stato indirizzato dal corso di laurea molto specialistico (ingegneria mineraria). Un’azienda di 39.000 dipendenti di cui parlava come di una seconda famiglia, la sentiva sua, si arrabbiava e ovviamente criticava alcune scelte, ma sempre fiero ed orgoglioso di esserne parte. Aveva fatto qualche colloquio si’ per altre aziende del settore, anche con proposte economiche molto interessanti, ma non aveva pensato seriamente di lasciarla … se non per finire di lavorare…
Se hai un percorso ed un obiettivo se ci credi ci arrivi…
Aveva iniziato a 27 anni in India, per poi passare in Africa ed in Nord Europa, campi base, piattaforme e poi il lavoro di ufficio. Il percorso era quello di scalare la piramide gerarchica ed arrivare al top. Qualche anno fa quando sembrava aver raggiunto il massimo (non aveva raccomandazioni politiche che in aziende di quelle dimensioni sono determinanti al top), per chi come lui poteva contare solo sulla professionalita’. Poi uno scandalo legato a modus operandi “poco legittimi” ha colpito alcune posizioni apicali, ha creato la possibilita’ dell’ultima promozione nell’ultima casella (responsabile della business unit piu’ importante) posizione ambita da tutti. Dopo 22 anni era arrivato al top…
Un manager con una visione del futuro chiara
Nell’orazione funebre l’amministratore delegato dell’azienda per cui lavorava ha sottolineato alcuni caratteri che anche nell’ultima conference call appena 10 giorni prima di morire, lo avevano contraddistinto, la visione, il vedere le cose non nell’immediato, ma nel loro divenire futuro (pur consapevole che quel futuro non lo avrebbe visto).
Essere forti ma con un sorriso
Per essere forti e decisi nel prendere posizione non serve necessariamente essere antipatici, si possono perseguire obiettivi ambiziosi e difficili anche con un sorriso ed era una delle caratteristiche che noi parenti conoscevamo, ma che anche nel lavoro gli era riconosciuta, non gli serviva cambiare faccia…. era sempre lui…
Famiglia, lavoro ed amici.
Come ho gia’ detto prima di tutto c’erano le figlie ed i loro programmi futuri erano il motivo per cui faceva tutto, secondo il lavoro, che gli piaceva tanto e sul quale non ha lesinato fatiche, viaggi e tanta dedizione. Poi c’erano gli amici, sempre presenti, gli amici d’infanzia compagni di viaggio e vicini sempre, tanto nelle gioie quanto nei momenti difficili.
Umilta’
Il giornale locale di ieri lo ricordava come ex-gestore di bar, (e’ vero durante gli anni dell’universita’ aveva aiutato la mamma ed il papa’ al bar…) ma non si e’mai vantato di quello che era, non lo faceva per apparire, lo faceva per lui perche’ gli piaceva e se ne sbatteva di tutti quanti… Era Senator Lufthansa e nel 2015 aveva viaggiato il 75% del tempo che viaggia un hostess… ma se non arrivava la Mercedes a bordo aereo per il transfer non gliene fregava niente e prendeva l’autobus come tutti…Recentemente in azienda aveva insistito in logica di cost saving per introdurre la possibilita’ di utilizzare anche compagnie low cost (che avrebbe utilizzato anche lui in primis…).
Ciao Egidio, ci mancherai… ma il tuo sorriso ed il tuo modo di essere non ci lasceranno.