Ascoltavo in questi giorni alcuni commenti relativi alle prestazione della squadra di calcio da tutti ritenuta la più forte al mondo (il Barcellona, almeno fino a poco tempo fa), che in questo anno rischia di fallire tutti gli obiettivi principali; la motivazione più comune riportata dai commentatori più attenti è che la squadra dopo anni di risultati al top e di vittorie non ha più “la fame di un tempo”…
Pensavo così ai due modi di dire:
“La sete di successo” e “la fame di vittorie”.
Interessanti le analogie che affiancano la necessità di approvvigionamento alimentare a quella del raggiungimento di un risultato. Se l’organismo umano non riesce ad essere alimentato scattano dei meccanismi straordinari dettati dall’istinto di sopravvivenza, che consentono di compiere azioni altrimenti inimmaginabili. Anche il lavoro come lo sport non fugge da queste regole, le vittorie sono gli obiettivi ed il successo è il consolidamento di tante vittorie. Se non ci sono i risultati non potrà esserci il successo, che può effettivamente perdurare anche in latenza di risultati, ma svanirà qualora questa deficienza diventi cronica.
Premettendo che i fuoriclasse che hanno successo sono tanti meno quanto più grande è il contesto di riferimento. (Di Barcellona o di Apple ce ne sono pochi). Ci possono essere invece moltissime storie di successo in contesti più piccoli (si pensi alle tante squadre che in ogni sport primeggiano nei campionati dilettantistici, come alle tante piccole aziende che guadagnano bene e fanno guadagnare bene i loro collaboratori). che però vanno costruite con gli stessi paradigmi:
– Stabilire gli obiettivi (scegliere devo bere o mangiare)
– Pianificare la strategia per raggiungere gli obiettivi (come fare per procurarmi il necessario)
– Eseguire in modo preciso la strategia (realizzare il mio piano)
– Riuscire / Riuscire in parte / Non riuscire (mangiare e bere / farlo in modo parziale o non farlo)
Più si è assetati e più si è affamati maggiori saranno gli sforzi… e migliori saranno il cibo e le bevande maggiore sarà l’appetito …