Braccio di ferro? Meglio con Mino Raiola…

Lo stimolo di questa settimana viene dal recente braccio di ferro fra il Milan e Luigi Donnaruma, il 18enne promettente portiere della nazionale under 21, che assistito dal re degli agenti calcistici Mino Raiola ha prima rifiutato e poi accettato il rinnovo di contratto con il Milan.
In sostanza il giocatore riceva uno stipendio X (150.000 Euro) annuo, il Milan ha offerto in una prima contrattazione X per 26 (4.000.000 Euro), il ragazzo ha rifiutato ed alla fine ha spuntato un X per 40 (6.000.000 Euro) più un altro X per 6 indiretto (dato al fratello un contratto da 1.000.000 Euro, molto superiore alla media che ricevono giocatori di pari valore).
Tralasciando ogni commento etico, enfatizzato anche dal fatto che nello stesso periodo il giovinotto ha dato buca all’esame di maturità (da privatista) decidendo di sostenerlo il prossimo anno, in sostanza abbiamo assistito ad un vero e proprio braccio di ferro fra le parti.
Nel mondo del lavoro i bracci di ferro, più o meno pesanti, più o meno prolungati nel tempo si verificano tutti i giorni e conoscerne alcune regole è sempre buona cosa.
1)      Cosa posso guadagnare e cosa posso perdere
Il portiere poteva guadagnare molto di più di quello che poteva perdere. Comunque con qualsiasi contratto anche inferiore non si sarebbe potuto parlare di una perdita economica (anche perché vi  erano altre squadre pronte ad ingaggi anche superiori). Il rischio era le perdita di immagine(rifiutare un’offerta della squadra di cui poche settimane prima si era baciata la maglietta come senso di appartenenza) che però sarebbe stata sicuramente molto “mitigata” da un eventuale trasferimento all’estero.
2)      Cosa può perdere e guadagnare il mio avversario
La società rischiava di perdere un giocatore sì, ma soprattutto il suo valore (60-70 milioni di euro) e quindi ha preferito investire 28 mln (totale ingaggi in 4) pur di non perdere tutto il suo valore. Quindi ha guadagnato un portiere (avrebbe comunque dovuto acquistarne un altro) e probabilmente anche un delta importante su una potenziale vendita futura.
La società ha perso sicuramente in credibilità ed ha minato il clima dello spogliatoio con un ingaggio decisamente molto superiore e fuori target rispetto a quello dei compagni, che potrebbe risultare indigesto e creare tensioni o tentativi di imitazione da qualche altro player.
Alla fine ha valutato comunque questa perdita inferiore alla prima ed ha chiuso il deal.
3)      Quanto tempo si ha disposizione per vincere o perdere
Il timing è fondamentale per capire quali possono essere i tempi entro i quali le situazioni al contorno sono certe e possono giocare a nostro favore piuttosto che contro di noi. Situazioni anche molto complesse possono decidersi, in giorni, piuttosto che in ore o minuti ed è assolutamente fondamentale padroneggiare tutti gli attori in questo periodo, perché il rischio che altri decidano per noi è altissimo.

Difficile che il braccio di ferro finisca in assoluto pareggio, anche se nel mondo reale  e degli affari non esiste qualcuno che vinca al 100% e qualcuno che perda completamente. L’abilità sta proprio nel destreggiarsi fra questi elementi, dote probabilmente innata e che poco ha che fare con la preparazione nozionistica… ecco perché sono convinto che Donnaruma senza Raiola avrebbe vinto meno!

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