Addio Luca

Riscrivo dopo alcune settimane di riposo, dove mi sono dedicato completamente alla famiglia viaggiando, ridendo, scherzando, camminando con i mia moglie ed i miei figli in un lungo viaggio di 4.200 km che in 17 giorni ci ha portato ad attraversare, paesi, città, laghi, mare, fiumi e montagne con territori incontaminati e paesaggi naturali dalla bellezza disarmante.

Pensavo di scrivere su alcune esperienze interessanti vissute in questi giorni, ma purtroppo non riesco a non dedicare alcune righe al mio concittadino Luca Russo che nei giorni scorsi è stato ucciso nell’attacco terroristico dell’Isis, nelle Ramblas a Barcellona in Spagna. Luca aveva 25 anni, si era fresco di laurea in Ingegneria e lavorava per un’azienda di Carmignano, in viaggio di piacere con la fidanzata Marta in Spagna… il resto lo conoscete tutti…
Non esistono parole sensate per commentare fatti del genere. I morti sono uguali qualsiasi sia la nazionalita’ od il colore della pelle, ma quando toccano qualcuno a noi vicino colpiscono a fondo i nostri sentimenti e tracciano in modo indelebile i nostri pensieri e le nostre giornate.
Quante cose avrebbe potuto fare Luca con i suoi 25 anni, tante cose che ognuno di noi ha fatto ma lui non può più! Lavoro, fidanzata, sogni, aspirazioni … tutto tragicamente messo a tacere in nome di una guerra assurda che dei terroristi islamici stanno combattendo nelle città, negli areoporti, nelle stazioni, contro la gente comune, colpendo persone inermi, inconsapevoli, che per attimi, coincidenze, puro caso si trovano coinvolte in qualcosa di surreale quanto vero.
Bei discorsi, ma Luca non c’è più!
Ma cosa può fare ognuno di noi per tentare in qualche modo di costruire un mondo migliore? tralasciando discorsi politici e populisti, ritengo che vi sia da costruire una coscienza comune, di rispetto, delle persone, dell’ambiente in cui viviamo basato su regole di convivenza che devono essere prima costruite e poi rispettate da tutti indistintamente. Viviamo in un mondo “asimmetrico” dove 7 miliardi di persone dispongono di risorse fisiche ed economiche in modo totalmente disomogeneo. Se non si riescono a  costruire meccanismi di interazione giusti, solidi e rispettati da tutti, gli episodi di qui oggi siamo spettatori attoniti saranno senza fine.

Cominciando dal nostro lavoro, dalle relazioni con i colleghi, con i clienti, con i fornitori, passando alla sfera personale ed a quella degli amici, dobbiamo capire che ogni singola interazione può nel suo piccolo contribuire a formare una società globale piu’ giusta. Vivere, lavorare, interagire con rispetto per noi stessi, per gli altri e per l’ambiente ed il territorio che ci ospita, indipendentemente dal luogo o dalle persone che incontriamo. Lo dobbiamo ai nostri figli, lo dobbiamo anche a Luca che oggi non c’è più perché il suo sacrificio non si spenga come i riflettori della cronaca.

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