Lo zio Sam? No, è Sammy.

Ieri sera ero a cena con Peter un vecchio cliente americano, in visita in Italia, con il quale ci siamo ritrovati dopo qualche anno di “lontananza”. Abbiamo iniziato a ricordare alcuni episodi di qualche anno fa vissuti a New York, segnale inequivocabile di invecchiamento, ma ancor oggi interessanti da raccontare.
Oggi vi racconterò di Sammy: 50enne, piccolo negozio incastrato fra Chelsea e Midtown in Manhattan, specialista di serrature e cilindri della grande mela, pochi mq il negozio, ma molti brand tra cui tutti quelli americani ed alcuni anche internazionali. Quando chiedo a Peter aiuto nel trovare informazioni per sviluppare un nuovo prodotto per il mercato americano, Peter non ha dubbi:
“Alessandro, I cannot help you but I know where to go!!!”
ed ecco che mi presenta Sammy. Devo dire che passare dagli eleganti showroom e dai prestigiosi studi di architettura di Chelsea al minuscolo negozio di Sammy, incastrato fra un grattacielo e l’altro inizialmente mi coglie un po’ di sorpresa. Ma visto che ero lì inizio la mia conversazione, cercando di captare subito l’attenzione di questo taciturno yankee, i cui tratti somatici lasciavano presagire un’origine indigena. Chiedo di tutto e di più e Sammy si dimostra cordiale e disponibile e mi fornisce tutte le informazioni di cui avevo bisogno. Alla fine ci lasciamo e gli chiedo di ordinarmi dei campioni da spedire a Peter per completare la mia ricerca. Ritornando in ufficio chiedo anche a Peter di fermarci in un splendente negozio di ferramenta a reperire altre informazioni, un punto vendita molto più grande, molto più organizzato dove però purtroppo nessuno dei 3 commessi con i quali riesco a parlare sembra lontanamente competente tanto quanto il nostro Sammy. Ripensando alla visita chiedo a Peter come poter comunque in qualche modo dimostrare a Sammy la mia gratitudine per le informazioni che mi aveva trasferito, Peter molto candidamente mi risponde che il materiale che gli avevo ordinato e pagato in anticipo era per lui molto più di quello che mi aveva trasferito come informazioni e che comunque avrebbe continuato ad essere il suo specialista di fiducia e di non preoccuparmi. A distanza di 10 anni, probabilmente Sammy è ancora lì pronto a dispensare conoscenza, il prodotto che è nato grazie anche alle sue informazioni è un prodotto di successo dell’azienda per cui ho lavorato, sintesi di progettazione ed ingegnerizzazione italiana combinata con necessità e specificità del mercato italiano.
Ripensando alla storia di Sammy non posso non pensare alle enormi capacità delle nostre aziende, che se in grado di interpretare i bisogni, come di rispettare gli usi e le consuetudini del mondo che si trova fuori dalle nostre industrie possono essere uniche, ma il tutto si basa sulle relazioni. Peter che conosce Sammy, Peter che introduce Sammy ad Alessandro, Alessandro che chiede e Sammy che risponde.
Ieri ho rivisto Peter dopo anni: aziende, progetti, prodotti, fatturato, si pensano, si creano, si realizzano, ma passano quello che restano sono le relazioni ed il loro “sapore” unico, di vissuto, di vita.

La prossima volta che ritornerò a New York chiederò a Peter di riportarmi da Sammy!

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