In settimana stavo preparando un’analisi con la comparazione di differenti scenari, che avrebbero dovuto portarci ad una decisione molto importante da prendere nei prossimi mesi, quando il mio Presidente, sbirciando fra le ipotesi e le assunzioni che stavo inserendo nel mio foglio elettronico mi ha detto: “Alessandro spero poi che tu arrichisca il tuo foglio di analisi di qualche etichetta e qualche titolo… di solito sei particolarmente parco nel loro utilizzo… e non e’ sempre semplice leggere quello che fai“ .
In effetti riguardando cio’ che stavo facendo, era palese che nel foglio di lavoro non vi erano titoli ne’ etichette, … era tutto nella mia testa: collegamenti logici, ipotesi, stime, previsioni, che poi non seguivano un ordine riconducibile a qualche parametro, se non quello con cui i dati si erano presentati nella mia mente. Ho quindi risposto:
“Effettivamente hai ragione… ma lasciami per il momento lavorare in questo modo, perche’ non voglio che la ricerca dell’ordine, blocchi i processi logici che si sviluppano nella mia testa … ti garantisco che alla fine ci metto qualche titolo…”.
Avevo finito con largo anticipo sulla data di presentazione della mia analisi, ma il dato che avevo ottenuto era sorprendente ed in qualche modo rischiava di cambiare la prospettiva delle nostre decisioni ed avrebbe potuto condizionarle pesantemente, cosi’ ho passato gran parte del tempo a ripercorrere i miei ragionamenti e le mie assunzioni senza pensare alle etichette ed ai titoli, che in quel momento addirittura mi avrebbero disturbato. Cosi’ ho ripensato a quante volte dobbiamo trovare il giusto compromesso fra ordine e creativita’. I pro dell’essere ordinati:
– Aiuta la comprensione soprattutto per chi non e’ direttamente coinvolto nelle operazioni
– Migliora il valore dal punto di vista formale, contribuendo a darne un valore aggiunto (anche se in alcuni casi e’ solo estetico)
– Permette di recuperare anche molto tempo dopo il lavoro fatto e di trovare senza fatica tutte le informazioni ed i processi correlati.
Fra i contro possiamo trovare:
– Una ricerca eccessiva dell’ordine blocca le associazioni di idee e le connessioni “laterali” che spesso i nostri ragionamenti percorrono nel trovare intuizioni o idee nuove.
– In alcuni casi l’ordine non consente quella velocita’ che il nostro cervello ha innata e che se “limitata” potrebbe bloccarlo nel raggiungere un pensiero unico ed originale
– Altre volte l’ordine limita la possibilita’ di cancellare e ripartire da zero quello che si e’ fatto, azzerrando e letteralmente eliminando (si pensi alla penna rossa od al foglio appallatolato) quello che si era fatto prima.
Come sempre i contesti e le azioni determinano il livello di ordine a cui sarebbe meglio attenersi, consapevoli che gli ordinati sono ideali per alcuni mestieri ed i meno ordinati per altri. Dimenticavo solo di dirvi, che 10 minuti prima di presentare la mia analisi ho abbellito il file con qualche etichetta, qualche titolo in bold, alcune cornici ed alcuni spostamenti di dati… Effettivamente il file alla fine era piu’ ordinato e comprensibile!