Il migliore o l’unico?

Oggi mi sono trovato di fronte ad una interessante discussione con le mie colleghe che curano tutti i nostri strumenti di comunicazione e marketing.

Dovevamo decidere su uno slogan comunicativo (a mio parere molto originale) che associa il profilo in negativo del David di Michelangelo al nostro core business che è quello della realizzazione di profili per la posa di piastrelle in ceramica. Ovviamente i profili sono differenti, mentre quello del David è un profilo umano con caratteristiche di bellezza ed armonie uniche, quello che esce dai nostri stabilimenti, pur essendo italiano, pur essendo pulito e splendente è comunque pur sempre un accessorio per la posa del pavimento o del rivestimento. Si profilo, ma pur sempre un accessorio in alluminio, plastica, ottone o acciaio che viene  “annegato” nella colla ed “affogato” in parte sotto una piastrella.
La discussione era sullo slogan e principalmente su 2 opzioni:
“Choose the best Profile” (scegli il profile migliore) o “The Unique Profile” (Il profilo unico).
Nella scelta dello slogan abbiamo coinvolto molti nostri collaboratori stranieri perché se le sfaccettature dei vocaboli italiani sono molte, lo sono altrettanto in inglese quelle di parole molto semplici come “il migliore” (the best) o l’unico (the unique) a seconda che si parli con i sudditi della corona inglese piuttosto che con i i concittadini del presidente Trump. Senza contare l’interpretazione che possono darne i miliardi di persone che parlano correntemente inglese e non sono nati né in America né in Gran Bretagna.
Abbiamo così privilegiato una discussione sul linguaggio come sinonimo di atteggiamento.
Pur essendo impattante abbiamo scartato “Choose the best profile” per utilizzare “The Unique Profile” per i seguenti motivi:
          “Choose” (scegli) scritto ad inizio della frase come un imperativo, sembra costringere un cliente alla scelta, ma non serve imporre una scelta se si vuole attirare un acquirente. In questo caso inoltre di fronte all’armonia, alle proporzioni, alla bellezza del David non serve costringere a nulla, si capisce immediatamente cosa si deve fare.
          “The Best” (il migliore), chi sono io per giudicare che sono il migliore? Sono gli altri, i clienti, i competitor, gli attori di filiera che possono ritenerci meglio degli altri; se dobbiamo farlo o dirlo noi, probabilmente le nostre qualità non sono così evidenti.
          “The Unique” (l’unico) invece è una parola pacata, che comunica, rafforzata dall’articolo determinativo “il”, la specificità, la diversità, qualcosa che non forza una scelta, ma si distingue e si fa notare.
Sicuramente il paragone con il capolavoro del Michelangelo è irriverente ma “The Unique Profile” non è una constatazione è forse più un’ambizione, un’aspirazione, la meta.

Discussione aziendale interessante unica anche perché irripetibile, come il profilo.

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