Mano aperta Vs. mano chiusa

In settimana ho avuto l’opportunità di partecipare ad un convegno dove un noto imprenditore locale motivava la scelta di investire in progetti non direttamente collegati al business dell’azienda, perché guidato dall’esempio figurativo della mano aperta. Fabio spiegava ai presenti che l’insegnamento proveniva dalla nonna che diceva:

“Tenere la mano aperta significa non tenere per se tutto, significa poter condividere con gli altri quello che si ha, mano aperta che permette allo stesso modo di ricevere: stimoli, gratitudine, idee (non necessariamente un tornaconto economico) quello che altri animati dallo stesso spirito potrebbero decidere di condividere. Una mano chiusa e ben serrata permette certamente di non perdere nulla, ma preclude anche ogni possibilità di ricevere qualcosa dagli altri”.

L’atteggiamento di chiusura, che in azienda è spesso generato da un comportamento difensivo, mira a garantire il quotidiano ma impedisce ogni possibilità di interazione che si potrebbe sviluppare tenendo la “mano aperta”.
Ho così ripensato ad alcune situazioni aziendali dove “mano aperta vs mano chiusa” si esplicitano in modo evidente:

  • Quando scopro una svista di un collega, sono pronto a riferirla subito al suo capo o preferisco segnalargliela privatamente in modo che possa correggerla spontaneamente? L’errore capitato a lui potrebbe succedere a me domani, il suo comportamento sarà influenzato dalla nostra scelta precedente?
  • Un cliente chiama per chiedere un nostro intervento straordinario e puntuale per risolvere una problematica non dipendente da noi, ma per la quale il nostro aiuto sarebbe determinante. Questo influenzerà il suo atteggiamento di fronte ad un alettante offerta della concorrenza?
  • Vedendo un collega particolarmente nervoso a causa di un carico straordinario di lavoro, si può scegliere di evitarlo od offrirgli il nostro aiuto. In qualche giorno potremo essere noi stessi ad aver bisogno del suo supporto.

Il rischio di fronte ad un atteggiamento di disponibilità e di trovare chi ne approfitti ed utilizzi in modo speculativo ed unidirezionale la nostra disponibilità.
Il pericolo è concreto ma di facile gestione: se di fronte ad una mano aperta trovo solo mani chiuse, dopo aver appurato che non c’è possibilità di schiuderle è preferibile rivolgersi altrove.

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