Chi segue il mio blog conosce la mia passione per il calcio e l’economia. La notizia della settimana appena passata è stata una notizia di calcio che per qualche ora ha fatto dimenticare pandemia, vaccini e difficoltà economiche.
12 squadre europee di calcio, fra cui le big 3 italiane Juventus, Inter e Milan avevano deciso in barba alle associazioni esistenti (UEFA in primis) di costituire un campionato elitario di calcio, che JP Morgan leader globale di servizi finanziari aveva deciso di supportare con un investimento iniziale di 3,5 miliardi di anticipo sulle infrastrutture e poi altri 3 miliardi di anticipo sui ricavi.
Il business plan molto semplice era questo: se la NFL, il campionato di football statunitense che ha 300 milioni di appassionati ricava 6 mld di diritti televisivi, come può l’odierna Champions League europea di calcio che vanta 3 miliardi di tifosi guadagnare in diritti la metà del NFL. (https://www.ilsole24ore.com/art/super-league-strategica-competere-globalmente-e-10-miliardi-potenziali-ricavi-AEe7w0B )
Ecco quindi pronto un campionato di calcio elitario (20 squadre in totale) ad invito con 12 (tra cui 6 inglesi) tra le squadre europee più blasonate come fondatori, per organizzare un campionato europeo da affiancare ai campionati nazionali, dove però le partite sarebbero state molte di più (minimo 18 massimo 25) rispetto all’odierna Champions League e dove si attendevano introiti televisivi più che triplicati rispetto agli attuali (10 miliardi contro 3 miliardi).
Tutto sarebbe dovuto funzionare e portare a galla il bilancio di 12 squadre oggi fortemente indebitate, ripianare le perdite di un sistema calcio imploso sui maxi ingaggi e fortemente colpito dal COVID. Portare in salute i 12 club più importanti oggi moribondi anche a causa della sproporzione di ingaggi (l’ingaggio di Cristiano Ronaldo da solo in Italia è superiore al totale degli ingaggi di 5 squadre della serie A italiana https://www.calcioefinanza.it/2020/10/10/stipendi-serie-a-2020-2021-classifica/ )
Da tifoso juventino scrivo al mio presidente Andrea Agnelli, uno dei maggiori sostenitori del progetto, che pur condividendo il pensiero di svincolarsi da un’associazione la UEFA che ha pensato più ad auto nutrire il suo apparato (Ceferin il suo presidente guadagna oltre 2 milioni https://www.calcioefinanza.it/2021/04/21/presidente-uefa-stipendio-ceferin-quanto-guadagna/ ) che creare uno spettacolo ed alcune regole per renderlo più sostenibile e competitivo non ha preso in dovuta considerazione alcuni aspetti socio economici che sono fondamentali per la riuscita di un qualsiasi progetto europeo:
- Se delle 15 potenziali fondatrici, da subito si sfilano le 3 dell’asse franco-tedesco (PSG, Borussia e Bayern Monaco) come hai pensato di riuscire comunque, quando mai si è visto un progetto europeo che non include Francia e Germania aver successo.
- Delle 12 aderenti 6 erano squadre inglesi, che hanno visto da subito il premier inglese in contrasto forte, come pensavi di riuscire in un progetto senza il supporto dei poteri forti (la politica con la Brexit di mezzo).
- Molte delle squadre ad eccetto di Juve, Tottenham e delle spagnole sono di proprietà americana, russa, cinese, araba o di fondi https://www.reuters.com/article/soccer-europe-breakaway-owners-idITXXN2MC00F . I tifosi hanno accettato questo esproprio in cambio di un sogno sportivo ma quando hanno percepito la possibilità di una perdita di dignità hanno reagito violentemente e gli unici che invece hanno continuato a fidarsi sono stati solo forse quelli la cui proprietà era indigena e non di fondi speculativi o magnati con poca passione e molta voglia di mettersi in luce. Come pensavi che questi mercenari facessero quadrato attorno ad un progetto se fosse sorta qualche difficoltà.
- Ultimo aspetto ma non meno rilevante… la comunicazione…. Si contava sull’effetto sorpresa ma non ne capisco bene il motivo, come poter anticipare eventuali obiezioni e correggere o migliorare la proposta senza una comunicazione che aiutasse a far “digerire” il progetto. Come dare per scontato che i tifosi, che da oltre un anno non possono andare allo stadio od al pub a vedere le partite vedessero questa come un’opportunità e non una grande minaccia come tutti hanno invece pensato.
Caro Presidente non si possono fare business plan, progetti e stime senza analizzare bene il contesto in cui ci si trova e la comunicazione sebbene in epoca di totalitarismi economici è elemento fondamentale per spiegare comprendere e far innamorare la gente attorno ad un progetto.
In questo momento storico c’è bisogno di qualcosa che unisce, di qualcosa che aldilà dell’economia in difficoltà possa farci convergere su qualcosa di appassionante che ci unisca (anche fisicamente) e non che ci divida.
Nessuno mi toglierà il dubbio che forse lo stesso progetto con modalità differenti potrebbe non aver avuto la stessa sorte che oggi leggiamo sui giornali.
“Progetto abbandonato. Sottovalutato impatto su calcio e tifosi.” -Firmato JP Morgan