New York, New York

Questa settimana sono stato protagonista forse di una delle esperienze professionali più gratificanti della mia carriera lavorativa. Infatti martedì 5 novembre alle ore 15.00 ho avuto la possibilità di presentare i prodotti dell’azienda per cui lavoro presso lo studio di architettura Gensler di New York.

Gensler con 4.5000 dipendenti e sedi in 46 delle maggiori città del mondo è lo studio di progettazione forse più grande e più prestigioso dei 5 continenti. Solo 100-150 aziende all’anno hanno la possibilità di effettuare queste sessioni formative di 60 minuti dove gli architetti dello studio newyorkese accedono alla “library” comune per la formazione. Nessuna presentazione PowerPoint, nessun filmato, ma 30-40 architetti, che in pochi minuti necessitano di essere informati ed esauditi sulle soluzioni che stanno cercando per la loro realizzazioni.

Cosa ho imparato?
1) il valore delle relazioni. Per essere in quella sede è stato fondamentale il network della nostra agenzia  americana che ha chiesto, aspettato ed ottenuto la possibilità di questa presentazione. Senza relazioni e senza network non sarebbe stato possibile nulla.
2) il valore dell’azienda in cui lavoro. Se la presentazione è stata concessa è perchè è stato riconosciuto il valore, la storia, la profondità di gamma prodotti, di un’azienda che da 50 anni opera con ricerca ed innovazione tecnica sul mercato.
3) il valore degli strumenti promozionali. Per essere efficaci in pochi minuti è necessario avere a disposizione strumenti che permettano di far comprendere i prodotti, ma sopratutto le soluzioni che possono portare. Se gli strumenti sono trasportabili e “toccabili” è evidente che si avrà una marcia in più.
4) il valore della comprensione dei bisogni dell’interlocutoreinte. Per essere efficaci in pochissimo tempo e con molte persone si deve riuscire a comprendere bene il bisogno, si deve saper aiutare velocemente chi ci sta di fronte.
5) il valore della preparazione tecnica e della conoscenza. In 60 minuti non si è mai parlato di prezzi o di concorrenza più economica, ma solo di prodotti e soluzioni innovative.
Personalmente mi auguro di essere stato un buon interprete, non lo so, forse lo sapremo solo continuando in questa incessante opera di promozione.
Ho deciso però di scrivere queste righe questa sera alle 19, dopo aver terminato una telefonata con un architetto italiano, che perito del tribunale per una controversia mi chiedeva lumi su come determinare la scivolosità di un coprisoglia. Ho condiviso con lui le conoscenze aziendali sul tema ed alla fine ringraziandomire per le informazioni mi ha detto:”devo dirle che avevo cercato informazioni presso altre aziende che fanno lo stesso prodotto, ma mi ricorderò sicuramente di voi perchè mi siete stati veramente d’aiuto”.
Penso che New York sia stata la punta di un iceberg, ma tutti i giorni si può trovare il modo o l’occasione di comunicare il modo unico ed innovativo che la nostra azienda ha trovato per risolvere un problema o realizzare un opera in modo migliore o più efficace. Servono tutti gli elementi descritti, ma un ruolo fondamentale è quello dell’interprete e della sua preparazione.
Studio, formazione ed esecuzione, solo così potremo essere all’altezza…

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