“A Dallas Cowboy”

Non scriverò nel blog di questa settimana a proposito della telenovela americana che negli anni ’80 imperversava sul piccolo schermo. Vi racconto però una lezione di vita e business di cui sono stato spettatore in diretta oggi a Dallas in Texas mentre visitavo un potenziale cliente. L’ex presidente di questa società, oggi consulente, con il quale avevamo un incontro, ci stava illustrando con i suoi collaboratori alcuni prodotti, quando ha visto una signora con alcuni campioni di materiale che a causa del peso della borsa con difficoltà si apprestava ad uscire. 

Harold (l’ex presidente) incurante di noi si è rivolto alla signora chiedendole “may I help you?” … La signora sorridente gli ha risposto che era sufficiente l’aiutasse ad uscire, Harold con solerzia ha aperto la porta e la signora è uscita dalla sala mostra felice e ringraziandolo calorosamente per l’aiuto. 
Tutto normale? Si forse … Ma se vi dico che il protagonista era l’ex-presidente di una società con 10.000 dipendenti, oltre 1 miliardo di euro di fatturato, che nel 2011 ha ricevuto dalla stessa emolumenti per oltre 1 milione e 200 mila dollari forse cambierete opinione…
Non vi nego che subito pensato a qualche omologo italiano che magari vediamo spesso in televisione come si sarebbe comportato.
Ma quale lezione ho imparato oggi:
1) Il cliente dev’essere il nostro focus. Il successo delle nostre aziende dipende dalla soddisfazione dei nostri clienti e non dobbiamo mai a nessun livello pensare il contrario, se perdiamo il focus sul cliente perde la nostra azienda.
2) “May I help you?”. Come posso aiutarla? La vendita spesso passa attraverso un aiuto, non è solo il soddisfacimento di un esigenza, ma è un aiuto alla soluzione di un problema, che devo però capire… Se non capisco come posso aiutare i miei clienti difficilmente potrò vendere.
3) L’importanza dei piccoli gesti. Sono le tante, piccole, spesso insignificanti attività quotidiane che fanno la differenza. Forse la Signora che pure era stata in una delle più belle show-Room che abbia mai visto non sarebbe uscita con lo stesso sorriso, se Harold non si fosse offerto per aiutarla.
4) L’umiltà di atteggiamento. Non conta chi siamo nell’organigramma, quando si lavora in una squadra ognuno deve essere pronto a fare la cosa giusta al momento giusto, per il fine ultimo, che è quello di creare valore aggiunto per la nostra azienda.
Non so se rivedrò mai il past-president, posso solo dirvi che Harold ha aiutato anche me spendendo la sua introduzione al responsabile ultimo dell’azienda per i miei prodotti. Non so neppure se potrò mai ricambiare il suo favore… Vi dico solo che uscendo dal parcheggio nella sua fiammante BMW 740LI ha abbassato il finestrino e ci ha salutati “have a safe trip guys”. 
Chapeau “Dallas Cowboy”.

Condividi sui social:

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su linkedin
LinkedIn
Condividi su email
Email
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su linkedin
LinkedIn
Condividi su whatsapp
WhatsApp

NB: i commenti sono tutti sottoposti a moderazione, quindi non saranno immediatamente pubblicati.