Casualmente e scherzando due giorni fa dicevo al mio capo, parlando a proposito di un filtro personalizzato impostato in Excel. sulle condizioni di testo con AND e OR che lui non conosceva:
” Vedi che ogni tanto ho anch’io qualcosa da insegnarti…”
Oggi sono in volo in partenza per una vacanza di qualche giorno con la famiglia e riguardavo uno dei tanti film su Steve Jobs, riflettendo sul ruolo del capo: cosa ci si aspetta da lui? cosa invece possiamo invece dare noi collaboratori? O a nostra volta cosa diamo e riceviamo dalle persone che invece coordiniamo a nostra volta?
Cosi’ ricordando la battuta di ieri con il mio capo sulla formula in excel ho deciso di scrivere su: capo e collaboratori…
Gli ambiti in cui capo puo’ interagire con i propri collaboratori sono molteplici in alcuni e’ prevalente il ruolo del primo in altri quello dei secondi, ma vediamoli in dettaglio
– Strategia esecutiva
La strategia e’ un po’ la primogenitura del capo, lui la studia, la disegna e la fa applicare, il collaboratore puo’ avere un ruolo preminente, che pero’ dipende da quanto riesce a contribuire alla sua genesi.
(Il capo non sempre si aspetta di avere collaboratori in grado di contribuire alla strategia quindi e’ buona cosa se si hanno idee o progetti avere il coraggio di presentarli).
– Operativita’ quotidiana
Cosi’ come la strategia e’ del capo, l’operativita’ e’ dei collaboratori, il capo per esperienza, per competenza puo’ intervenire, ma e’ l’eccellenza operativa che distingue gli ottimi collaboratori da quelli mediocri, creando per loro possibilita’ di crescita e di sviluppo professionale.
– La risoluzione delle conflittualita’
La gestione delle controversie o dei problemi che si generano all’interno delle organizzazioni, frequentemente figlie di diversi approcci funzionali, richiedono l’intervento gerarchico del capo, che decide e derime le problematiche. La bravura del capo e’ quella di massimizzare sempre il fine ultimo aziendale, quella del collaboratore e’ proporre al capo soluzioni intelligenti ed evitare se non strettamente necessario di essere incubatore di conflittualita’.
– Indirizzo, monitoraggio e correzione
Determinata la strategia vi e’ l’indirizzo, il monitoraggio e poi le eventuali correzioni per riportare l’operativita’ in linea con la strategia. Un grande capo e’ in grado di rendere autonomi in questo processi i propri collaboratori, il collaboratore efficiente richiede l’intervento del capo solo come valore aggiunto ma non si fa ricordare, di monitorare e correggere.
– Coordinamento delle funzioni
Il coordinamento e’ uno dei compiti del capo, ma anche in questo caso i collaboratori efficienti rendono molto snello ed efficace il processo lasciando al capo il tempo per dedicarsi ad altre attivita’ piu’ redditizie per l’azienda.
– La Mission Aziendale
La Mission Aziendale e’ del capo, che la deve creare, interpretare, comunicare e consolidare a tutti i livelli con tutti i collaboratori, clienti e fornitori. Il collaboratore che non la condivide, dovrebbe a mio modo di pensare cambiare lavoro… quello invece che vuole diventare un capo, non la deve solo sentire come propria…, ma la deve nutrire di elementi propri…
– Motivazione
La motivazione e’ il driver a tutti i livelli che spinge le persone o le organizzazioni a fare qualcosa in piu’ di quello che determinerebbe una semplice somma algebrica dei fattori che ogni giorno capi e collaboratori mettono in campo in azienda. La motivazione dal capo spinge i collaboratori a fare qualcosa in piu’ dei loro compiti operativi, la motivazione dei collaboratori spinge il capo stesso a fare qualcosa in piu’ nella strategia o negli investimenti aziendali.
La chimica fra capi e collaboratori e’ strana e molto spesso indecifrabile se non attraverso un insieme di valutazioni non solamente oggettive, ma anche relazionali e psicologiche, penso pero’ che tutti concorderanno che puo’ essere esplosiva (in senso positivo) cosi’ come distruttiva e poiche’ gli ingredienti sono due, non e’ mai solo colpa dei capi, cosi’ come non e’ mai solo colpa dei collaboratori.