Il corteggiamento

Questa settimana dopo un lunghissimo corteggiamento siamo riusciti a far firmare il contratto di agenzia ad un venditore che inseguivamo da molti anni, di lui ci avevano parlato alcune aziende con cui collaboriamo ed avevamo cercato più volte di metterci in contatto con lui, ma rappresentando una ditta concorrente non era una cosa semplice e fino a qualche tempo fa aveva sempre rifiutato gli approcci che avevamo tentato. 5 mesi fa ci siamo conosciutici quasi per caso ed oggi abbiamo chiuso un accordo di collaborazione che mi auguro possa essere vincente per lui e per noi.
Ho ripensato così al corteggiamento:
– nella sfera personale qualcosa che bene o male tutti hanno sperimentato, provato. Ognuno con un proprio metodo, talvolta magari poco ortodosso, spesso impacciato con l’obiettivo di convincere la ragazza o il ragazzo di turno ad accettare l’invito per uscire assieme.
– nel mondo professionale a quell’insieme di azioni, tattiche e strategie per convincere, un cliente, un fornitore, un dipendente, un agente a scegliere di lavorare con noi.
Alcuni tratti comuni del corteggiamento:
1)      L’obiettivo dev’essere chiaro.
Quella ragazza piuttosto che quell’agente, devono essere chiari nella mente, questo non significa che non si possa anche scegliere di far ingelosire il nostro obiettivo, prestando però attenzione alle conseguenze delle nostre azioni “diversive”, che potrebbero compromettere irrimediabilmente il nostro successo.
2)      Un corteggiamento non può mai essere eccessivamente breve
Esistono i colpi di fulmine certo, ma un corteggiamento troppo breve sia esso aziendale o sentimentale potrebbe celare un’inclinazione al facile “innamoramento” o alla scarsa valutazione, che oggi potrebbe portarci al successo, ma altrettanto repentinamente potrebbe farci perdere quello che abbiamo guadagnato velocemente.
3)      La resilienza alle difficoltà
Ovvero la capacità di insistere anche dopo un rifiuto o una reazione non in linea con le nostre aspettative. Tante volte il rifiuto non è una negazione assoluta ma cela una non completa condivisione delle premesse, dei ragionamenti e spesso anche una mancanza di sintonia, che potrebbe essere raggiunta, con ulteriori spiegazioni, incontri ed elementi di giudizio.

Corteggiare richiede fantasia, costanza, fisicità e se si ottiene il risultato è come vendere: Bello! 

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