Pensavo questo pomeriggio al tasto invio della tastiera del computer… Un tasto nato per andare a capo, per chi come il sottoscritto ha iniziato ad utilizzarlo piu’ di 25 anni fa con le macchine dattilografiche, oggi invece diventato uno strumento potentissimo sia per confermare operazioni, ma soprattutto con l’avvento delle mail un modo irrevocabile per sentenziare e prendere posizione.
Potrebbe essere paragonato al ciak dell’azione nel mondo cinematografico, se non fosse che una scena si puo’ sempre rifare, mentre un messaggio sia esso una mail, un sms o un wa, quando e’ partito difficilmente si puo’ bloccare (ci ha provato qualche software che preveda di ritardare l’invio, ma con scarso successo).
Il tasto invio da semplice interlinea per andare a capo diventa uno strumento potente, capace di condizionare relazioni, aprire opportunita’ o chiudere definitivamente una trattativa, in pochissimo tempo anche se la distanza con il nostro interlocutore e’ ragguardevole.
Ritengo che sia buona norma pero’ dedicare sempre almeno qualche secondo in piu’ prima di premerlo soprattutto quando si inviano email o messaggi, perche’:
1) Quando si riceve una mail od un messaggio che non piace o per il quale si e’ in disaccordo, la tentazione sarebbe sempre quella di rispondere come in un contraddittorio verbale, ma le mail ed i messaggi non lo sono e quindi bisogna tenere presente che:
a. Il messaggio ricevuto potrebbe contenere delle sfumature che l’interlocutore non e’ riuscito a trasmettere nello scritto inviato.
b. Che la risposta per quanto scritta bene ed articolata potrebbe contenere una forte componente emotiva, che trasmessa in un dialogo verbale sarebbe lampante, ma nello scritto potrebbe invece apparire completamente diversa.
c. Che i momenti di scrittura e lettura fra i partecipanti della conversazione potrebbero essere distanziati anche di molte ore e questo sfasamento temporale potrebbe in se generare una naturale incomprensione.
2) In presenza di comunicazioni molto importanti la rilettura, anche fatta solo pochi minuti dopo consente di sempre di “aggiustare” e “tarare” meglio il messaggio.
3) Si puo’ sempre chiedere ad una persona fidata che conosce bene il contesto e le relazioni in gioco una visione esterna, per liberare lo scritto dalle componenti emotive.
Spesso si risponde subito anche per il timore di non dar seguito ad un attivita’ e di dimostrare inefficienza o inerzia, ma e’ importante sottolineare che non agire immediatamente non significa non intervenire, e’ sufficiente alcune volte anche ritardare solo di alcuni minuti per essere:
1) Piu’ calibrati nell’utilizzo delle parole
2) Meno impulsivi e piu’ obbiettivi
3) Raccogliere dati ed informazioni per fornire una risposta piu’ esaustiva.
Cosa faccio? Premo il tasto invio… no aspettate un attimo che rileggo il testo…