Il Trasloco

Questa settimana l’azienda dove lavoro cambierà sede, uffici e stabilimento produttivo si trasferiranno  sempre in provincia di Vicenza ma a 20 km dalla sede attuale, in uno stabile grande più del doppio rispetto a quello attuale e con la possibilità di espanderlo ulteriormente fino ad arrivare a 4 volte la sede che ci ospita oggi.
Tutti stanno impachettando le loro cose, documenti, cataloghi, appunti, campioni, oggetti personali, tutto dentro una scatola e pronti per una nuova postazione di lavoro, un nuovo ufficio e magari un nuovo compagno/a di scrivania.
Così come nella vita personale anche in quella lavorativa il trasloco è un momento che fa da spartiacque nella vita, considerato il fatto che nel nostro caso la scelta è forzata dalle crescenti dimensioni aziendali, restano comunque diversi e contrastanti i sentimenti che si vivono durante un trasferimento, che raggrupperei per comodita’ in due macro-categorie: timori e le nuove prospettive.
Timori:
          Il trasloco avviene da un luogo che si conosce molto bene ad uno che invece e’ ancora poco conosciuto.
          Il trasloco: cambia la nostra vita. Al mattino non faremo piu’ la stessa strada, probabilmente non ci alzeremo piu’ alla stessa ora e quando arriveremo in ufficio avremo un tavolo diverso, un panorama diverso e forse non il solito collega d’ufficio seduto accanto a noi. Dovremo ricostruire le nostre certezze ed i tanti piccoli segnali di conforto che ognuno costruisce nella propria routine quotidiana.
          Il trasloco muta una situazione stabile e puo’ esso stesso essere causa di decisioni radicali rispetto a quello che si fa e dove lo si fa, come ad esempio quella di lasciare l’azienda.
Nuove prospettive:
          Quando si trasloca di casa si puo’ semplicemente decidere di spostare nella stessa posizione i mobili dell’abitazione precedente in quella nuova o si puo’ anche invece optare per una riorganizzazione della disposizione od addirittura di cambiare invece completamente il mobilio, anche i traslochi aziendali possono essere l’occasione di rivedere processi, organizzazioni e flussi per ottimizzare le attivita’ aziendali.
          Il trasloco porta comunque un cambiamento, che puo’ generare situazioni ambientali ed organizzative differenti tali da creare nuove opportunita’ anche per il singolo.
          Il trasloco e’ certamente fisico, ma comunque un processo anche psicologico, che va affrontato non fermandosi a rimpiangere quello che si lascia ma accogliendo a a braccia aperte le nuove opportunita’ che si generano.
Per l’azienda dove lavoro il trasloco oggi sono: operazioni frenetiche di spostamento di prodotti, pacchi sigillati, bilici da caricare,  scatoloni pieni di carte da buttare e materiale da trasferire e ricollocare nella nuova azienda. Domani invece vi sara’ un nuovo stabilimento dove poter produrre in modo piu’ organizzato, spedire piu’ velocemente, ricevere clienti in modo piu’ accogliente, istruire utilizzatori in modo piu’ efficace ed un ambiente piu’ confortevole dove lavorare.

Ho sempre preferito perseguire una opportunita’ anche se remota piuttosto che galleggiare tra i timori di dover abbandonare una situazione certa e stabile, ma fortunatamente non e’ il caso del trasloco dell’azienda per cui lavoro e quindi non sto aspettando altro che iniziare a fare i miei pacchi!

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