Google maps o faccio da solo?

Quando si deve percorrere un nuovo tragitto e non si e’ sicuri di quale sia la strada piu’ veloce che possa portarci a destinazione, fino a qualche tempo fa vi erano 3 opzioni:
          seguire i cartelli stradali
          chiedere a qualche conoscente della zona il percorso migliore
          acquistare una buona cartina e studiare a tavolino il tragitto.
Oggi si sono aggiunti a questi metodi o navigatori satellitari  ed in particolare google maps, sintesi di tutti, forse perche’ il sistempa di navigazione piu’ utilizzato, dove in tempo reale molti dispositivi collegati trasmettono posizioni, segnali di rallentamento piuttosto che alternative piu’ veloci sul percorso da effettuare per raggiungere piu’ velocemente la nostra meta.
Osservavo pero’ in questi giorni dove sto testando la strada piu’ veloce per raggiungere la nuova sede dove l’azienda per cui lavoro si e’ trasferita da poche settimane alcune cose molto interessanti, che a mio avviso paragonano la scelta della strada migliore ai processi che ogni giorno ci guidano a prendere le decisioni migliori nella nostra professione:
          Le cartine geografiche sono come i libri di testo, nel senso che sono state scritte e stampate da tempo, contengono le informazioni basilari per orientarci nelle scelte e disegnano i parametri fondamentali (le strade come i concetti) dando una chiara indicazione di quali sono le direttrici migliori (strade) per raggiungere la meta.
          I cartelli stradali sono invece paragonabili alle indicazioni di massima che possono darci i nostri responsabili cosi’ come il nostro amministratore delegato, ci indicano la direzione ma non scendono nel dettaglio, tralasciando le opzioni che lungo il percorso potremo prendere per accorciare il nostro tragitto.
          I conoscenti che conoscono il territorio, sono i colleghi, i consulenti, che hanno gia’ fatto quel percorso (od hanno gia’ avuto quell’esperienza). Il rischio e’ che potrebbero essere molto diverse le condizioni ambientali (il traffico per la strada o  il mercato per l’azienda) o temporali (di notte alla guida o durante una crisi) in cui si affronta il tragitto.
Poi appunto ci sono i navigatori che possiamo paragonare al web… con tutto cio’ che contiene: informazioni, nozioni, esperienze.
 Entrambi ci propongono la migliore soluzione o la migliore risposta per quello che abibamo inserito (un quesito su google, piuttosto che la strada su Google Maps). Tutto basato su un algoritmo, del quale non conosciamo la logica, fondato su esperienze passate e comportamenti analoghi, di chi come noi ha cercato la stessa cosa… mediamente la soluzione migliore… ma non sempre.
Oggi dopo 10 giorni di sperimentazioni personali, per arrivare a casa google maps mi propone come migliore la strada la stessa che ho fatto ieri sera (effettivamente la piu’ veloce che ho fatto in questi 10 giorni), ma scoperta ieri per caso perche’ non ho seguito quello che mi veniva proposto!
La soluzione migliore appunto sintesi di un algoritmo che ha imparato da: cartografia, cartelli, suggerimenti di amici ed anche e soprattutto dall’esperienza.

Il tutto talmente veloce a tal punto da modificare appunto algoritmo. (… anche se i 100 metri effettuati su una strada riservata ai mezzi agricoli mi daranno ancora l’opportunita’ di modificare l’algoritmo).

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